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Artrite reumatoide per 400 mila italiani, Brooke di Beautiful testimonial

10 mila nuovi casi ogni anno, circa 300 mila pazienti sono donne
Sette malati su dieci finiscono per non riuscire più a compiere semplici gesti quotidiani, come lavarsi e verstirsi. Al via la campagna ‘in rosa’ nei centri commerciali e spot tv. L’attrice, che ha deciso di partecipare all’iniziativa a titolo gratuito: ”Ha toccato da vicino la mia famiglia”

 

Roma, 22 apr. – (Adnkronos/Adnkronos Salute) – Anche un abbraccio o una carezza possono diventare una tortura per chi soffre di artrite reumatoide. Un dramma che colpisce 400 mila italiani, con 10 mila nuovi casi ogni anno, e si accanisce sull’universo femminile: circa 300 mila pazienti sono donne. Proprio per informare le italiane sull’importanza di una diagnosi precoce e una cura tempestiva per bloccare la malattia, l’Anmar (Associazione nazionale malati reumatici) ha presentato oggi a Roma una campagna nazionale ‘ad hoc’, con lo slogan ‘Artrite reumatoide: difficile da dire, non da fermare’.

Un’iniziativa che ha come testimonial la star americana delle soap Katherine Kelly Lang(nella foto), celebre Brooke di Beautiful. Questa volta protagonista di uno spot tv che, a partire da maggio, andrà in onda sulle reti Mediaset, su La Sette, Sky, Odeon Tv, Canale Italia, Ies Tv e Supersix. “Abbiamo pensato a Brooke perché volevamo parlare alle donne – ha spiegato all’ADNKRONOS SALUTE Antonella Celano, presidente dell’Anmar – e questo personaggio ormai da 20 anni entra nelle case degli italiani”.

La Lang ha deciso di partecipare all’iniziativa a titolo gratuito, interpretando nello spot due giovani donne malate, che spiegano come diagnosi e cure tempestive permettano di tornare a una vita normale. Ma la campagna non si ferma allo spot. Materiale informativo su sintomi, diagnosi e cure sarà distribuito in supermercati e shoping center d’Italia, a partire dal Centro commerciale Romaest. L’appuntamento è per oggi (ore 18.00) con l’avvio della campagna alla presenza dell’attrice americana.

Ma perché l’attrice americana ha deciso di vestire i panni di due malate italiane, nello spot ‘chiave’ della campagna Anmar? “Svegliarsi la mattina e non riuscire a fare cose semplici è terribile – ha spiegato la Lang – Si tratta di una malattia molto diffusa, soprattutto fra le donne, e che ha toccato da vicino la mia famiglia. A mio marito è stata diagnosticata una patologia simile, abbiamo visto tantissimi medici e fatto numerosi esami. Ora per fortuna sta bene, ma la salute è davvero fondamentale”.

Per chi soffre di artrite reumatoide “la vita è in salita – ha aggiunto Giovanni Lapadula, presidente del Gisea, Gruppo italiano per lo studio dell’early artrithis – Sette malati su dieci finiscono per non riuscire più a compiere semplici gesti quotidiani, come lavarsi e verstirsi. E bastano pochi anni perché la capacità lavorativa diminuisca del 50%”.

Ma quali sono le ‘spie’ che devono far sospettare la malattia? “Dolore anche a riposo e di notte, alle articolazioni di mani, polsi, gomito o ginocchia, senso di calore, rossore e rigidità mattutina”, ha ricordato Silvana Zeni, segretario generale della Sir (Societa’ italiana di reumatologia). “Segni che però possono essere trascurati da pazienti e medici anche per anni, e portare a ritardi nella diagnosi”, ha detto la Celano. Ma la malattia si può battere sul tempo. “E’ cruciale una diagnosi precoce per avviare una terapia entro i tre mesi dalla comparsa dei sintomi. In questo modo – ha assicurato Lapadula – cioè intervenendo all’interno della finestra terapeutica, siamo in grado di ottenere la remissione dei sintomi e, in qualche caso, addirittura la guarigione”.

La diagnosi precoce è fondamentale, ma spesso ancora un miraggio, “a causa delle liste d’attesa che impediscono di arrivare allo specialista reumatologo in tempi rapidi – ha evidenziato la presidente di Anmar – Anche l’accesso ai farmaci biologici, necessari per prevenire l’evoluzione del danno articolare e della disabilità, non è uniforme in tutta Italia. Spesso, a causa degli alti costi, le Regioni mettono dei veti all’acquisto dei medicinali, causando cosi’ gravi difficoltà a pazienti e medici”. La Penisola, insomma, “è ancora molto lunga, e purtroppo non si può ancora dire che i malati abbiano la stessa assistenza in tutte le Regioni – ha sottolineato Gianni Leardini, presidente del Collegio reumatologi ospedalieri italiani (Croi) – è necessario, poi, creare una rete integrata tra medicina di base e specialistica, con percorsi agevolati di accesso alle strutture in grado di garantire una diagnostica piu’ evoluta”.

Fonte: http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=1.0.2097700985

 

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