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Sole alimentazione e movimento prevengono l’osteoporosi

7.JPGcL’osteoporosi interessa circa cinque milioni di persone in Italia, nell’80% dei casi si tratta di donne in menopausa. Non c’è dubbio che alcuni elementi giochino un ruolo determinante nello sviluppo di questa malattia che colpisce le ossa e predispone ad un maggiore rischio di fratture. L’uso di alcuni farmaci, la celiachia, una menopausa precoce sono ben noti fattori di rischio, ma anche la dieta riveste una grande importanza.Portare in tavola alimenti ricchi di calcio aiuta a rafforzare le ossa e proteggerle da malattie degenerative.In occasione di EXPO 2015 è stata presentata dal Ministero della Salute la campagna “Aiuta le tue ossa! A tavola, con attività fisica e sole”.Ecco i cibi da non farsi mai mancare per proteggere le ossa:latte, latticini, yogurt, tofu, pesce azzurro, calamari e gamberi, frutta secca, legumi, spremuta di arancia, alcune verdure a foglia verde.

Ma gli esperti precisano che non basta assumere alimenti ricchi di calcio, è altresì importante conoscere i più efficaci meccanismi di assimilazione del calcio. Ad esempio mangiare formaggi insieme a cibi ricchi di ossalati, come pomodori o spinaci, favorisce la dispersione del calcio.Eccessive quantità di calcio si perdono attraverso l’urina anche dopo aver mangiato cibi eccessivamente ricchi di sodio, come i dadi del brodo o gli alimenti in scatola.Infine meglio limitare il consumo di alcolici che riduce l’attività delle cellule che costruiscono le ossa.Ma in generale oltre a seguire uno stile di vita anche sano e accorto c’è altro che può proteggere salute delle ossa:l’attività fisica, ad esempio, rafforza i muscoli e previene il rischio di caduta.l’attività fisica, ad esempio, rafforza i muscoli e previene il rischio di caduta.l’attività fisica, ad esempio, rafforza i muscoli e previene il rischio di caduta.altro aiuto prezioso arriva dal sole che aiuta l’organismo a sintetizzare la vitamina D, una sostanza fondamentale per le ossa che non viene assunta attraverso i cibi ed è poco presente nel cibo, ma viene sintetizzata grazie ad un’ora al giorno di esposizione ai raggi del sole. (Fonte:Ministero della salute).

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