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Osteoporosi: il tè nero rafforza le ossa come il latte, quanto berne?

Osteoporosi e tè nero – Nonostante non sia molto conosciuto il té nero a differenza di quello tradizionale, è un vero toccasana per la salute, in particolar modo per chi soffre di osteoporosi, che colpisce l’apparato scheletrico esponendolo a seri rischi, quali la riduzione dello spessore osseo e quindi gravi fratture.

Per combattere l’osteoporosi molte volte abbiamo sentito o letto quanto sia fondamentale consumare latte ma a quanto pare non è l’unico alimento efficace. Bere almeno 3 tazze di té nero al giorno riduce del 30% il rischio fratture ossee causato da osteoporosi.A questa conclusione si è arrivati a seguito di una ricerca effettuata dall’Università di Flinders in Australia. Gli scienziati hanno studiato circa 1200 casi di donne di età compresa tra i 70 ed ottanta anni , affette da osteoporosi. La ricerca è durata circa dieci anni, ed è stata caratterizzata dalla somministrazione di questionari periodici ai quali erano sottoposte le donne per capire il loro rapporto con il té. Dai questionari si evince che le donne che bevevano almeno 3 tazze di té al giorno non hanno avuto problemi di fratture ossee rispetto a coloro che non ne hanno consumato.Ma cosa rende il té nero così efficace contro l’osteoporosi? La presenza nel té di sostanze antiossidanti i flavonoidi, capaci di rinforzare le ossa, ed accelerare la formazione di nuove cellule ossee rallentando dunque rischio fratture. Quindi bere almeno tre tazze di té nero al giorno, toglie le fratture ossee di torno.Il tè nero è un tipo di tè composto dalle foglie della pianta Camellia sinensis (o Thea sinensis), la stessa pianta del tè verde. Il tè nero differisce dal tè verde solo per il processo di lavorazione delle foglie. Le foglie del tè nero, dopo essere state raccolte e fatte macerare, vengono essiccate, arrotolate e tritate. Questo processo porta all’ossidazione del tè, processo che invece non avviene nel processo di lavorazione del tè verde.Dopo la raccolta le foglie di tè nero sono prima essiccate, poi vengono arrotolate su se stesse; essiccate di nuovo e macerate. I ripetuti passaggi sminuzzano le foglie e liberano alcuni enzimi, tra cui lapolifenolossidasi. La fase successiva è la fermentazione: da mezz’ora a due ore a circa 30 °C. Per finire un’ulteriore essiccazione che distrugge gli enzimi, blocca i processi fermentativi e stabilizza il tè nero. L’umidità viene portata a valori inferiori al 5% ed al tè nero viene conferito il suo colore scuro ed il suo aroma caratteristico.La più pregiata varietà è il tè pecko, formato con l’utilizzo di germogli e foglioline giovani. Una maggiore percentuale di foglie integre si configura in una miglior qualità del prodotto finale.La percentuale di caffeina del tè nero è la maggiore tra i vari tipi di tè. Una tazza di tè nero infuso per circa 5 minuti, contiene da 40 a 100 mg di caffeina. Un normale caffè espresso ne contiene circa 80 mg. La durata dell’infusione è essenziale sia per modificare l’aroma dell’infuso, sia per solubilizzare adeguatamente la caffeina ed i tannini.             (fonte:contatto lab).

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